Tempi di
percorrenza ridotti
Aumento della
capacità teorica
Standard tecnologici
più elevati
Investimenti
previsione
In totale
Tempi di
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Aumento della
capacità teorica
Standard tecnologici
più elevati
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Standard tecnologici
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Poeti, scrittori, sovrani e viaggiatori, nobili e imprenditori provenienti da ogni dove si sono innamorati della Sicilia, terra di miti e cultura, ma anche di violenza e diffidenza. Una terra unica nella bellezza come nell’asperità. Strade tortuose e polverose, paesini conficcati in luoghi ameni e “irraggiungibili”.
Di fatto i collegamenti più “rapidi” fra città, piccoli comuni, aree archeologiche e turistiche, porti e aeroporti sono quelli stradali, con un conseguente intralcio del collegamento fra l’isola e il resto del Paese. Un po’ per la conformazione geologica, piuttosto articolata e complessa, un po’ per ragioni culturali e politiche, la rete ferroviaria siciliana, fondamentale via di spostamento verso l’interno e verso l’esterno dell’isola, pur costituendo la più estesa del Mediterraneo, per anni è rimasta ai margini: i tracciati sono rimasti per tutto il XX secolo, in linea di massima, quelli originari e tortuosi risalenti a metà dell’800.
A partire dal primo decennio del XXI secolo sono state progettate rettifiche di percorso, in alcuni casi parzialmente realizzate. Terra magica, meta turistica fra le più desiderate a livello nazionale e internazionale, il rilancio della Sicilia e della sua economia è certamente legato al miglioramento delle interconnessioni tra le aree interne e le città. In questo senso si muovono le opere strategiche del Gruppo FS Italiane, volte a ammodernare e potenziare a livello infrastrutturale e tecnologico le linee ferroviarie dell’isola, rendendole efficienti e veloci e a livello dei più alti standard europei.
Il dinamismo e il rilancio economico della Sicilia passa, dunque, imprescindibilmente dal collegamento rapido e regolare tra i principali poli cittadini della regione: a questo mira l‘opera di potenziamento del collegamento Palermo – Catania – Messina: con un collegamento a doppio binario elettrificato tra Fiumefreddo – Giampilieri, per la linea Messina – Catania, e con i tratti di doppio binario tra Bicocca – Catenanuova e tra Fiumetorto – Lercara, e tratti di semplice binario, affiancato a linea storica, tra Lercara – Catenanuova, per la linea Palermo – Catania, nonché la sistemazione del Nodo di Catania, per un totale di 223 km. Un’opera strategica che, nel complesso, garantisce il rispetto dei requisiti d’interoperabilità e la velocizzazione dell’itinerario Messina – Catania – Palermo e una conseguente e significativa crescita della competitività del trasporto viaggiatori su ferro, rispondendo alle esigenze di mobilità in termini di riduzione dei tempi di percorrenza, regolarità e frequenza. Il nuovo collegamento Palermo – Catania ridurrà, a regime, i tempi di percorrenza, collegando le due città metropolitane in 2 ore (e non nelle 3 attuali), mentre quello tra Messina e Catania permetterà di ridurre i tempi di viaggio tra le due città a 45 minuti (rispetto all’ora e 15 minuti attuali). Altro vantaggio dell’opera è l’adeguamento prestazionale dell’intera infrastruttura interessata dal progetto, in termini di modulo peso assiale e sagoma, primo step di potenziamento finalizzato a creare le condizioni per sviluppare il traffico dei treni merci all’interno dell’isola. Il progetto include anche il miglioramento dell’accessibilità ai servizi ferroviari, grazie alla realizzazione delle nuove località di servizio di Valle del Torto, Nuova Enna e all’adeguamento delle stazioni principali ricadenti sulla nuova linea e sui tratti di linea storica che rimarranno in esercizio.
L’obiettivo di una più agevole fruizione del territorio isolano da parte dei turisti e di una maggiore efficienza e vivibilità per i residenti parte proprio dal capoluogo e si concretizza nella seconda fase dell’opera del Gruppo FS di completamento dell’Anello ferroviario di Palermo nel tratto Politeama-stazione Notarbartolo: la tratta ha un’estensione di 1,6 chilometri di cui circa 800 metri in galleria naturale, la galleria Paternostro. La realizzazione della fermata “Turrisi Colonna”, l’adeguamento della fermata “Politeama” e la connessione con la stazione Notarbartolo sul passante ferroviario amplificano la capacità e l’accessibilità dell’infrastruttura, creando le condizioni per un incremento dei servizi ferroviari della città con i conseguenti benefici in termini di capacità, regolarità, accessibilità nonché un più efficiente collegamento tra l’aeroporto internazionale “Falcone e Borsellino” e il porto di Palermo.
Trapani, la perla della Sicilia occidentale con la sua costa a mezzaluna che guarda alle Isole Egadi, città magnifica e polo fondamentale dei traffici marittimi internazionali, grazie ad una posizione equidistante dal canale di Suez e dallo stretto di Gibilterra, nonché sede primaria dei collegamenti marittimi con le isole Egadi e Pantelleria, è un polo commerciale e turistico fondamentale che, però, è raggiungibile da Palermo in modo obsoleto e direttamente soltanto per via stradale. Una ventata di novità e dinamismo arriva dal progetto strategico del Gruppo FS volto al ripristino del collegamento diretto tra Palermo e Trapani via Milo, chiuso nel 2013 per condizioni di degrado diffuso non più risolvibili con interventi di manutenzione. La riattivazione della linea, infatti, oltre ad agevolare notevolmente il traffico pendolare verso le due città, permetterebbe ai turisti un accesso diretto a Trapani e alle aree archeologiche limitrofe. Più in dettaglio, gli interventi consistono nel potenziamento infrastrutturale mediante modifiche al corpo stradale e alle opere di difesa, nell’adeguamento ai nuovi standard tecnologici, nella velocizzazione degli itinerari in deviata nelle principali località sede di incrocio. È prevista, inoltre, l’elettrificazione dell’intera linea e la realizzazione di un Sottovia stradale all’interno del Comune di Trapani che consentirà la soppressione di tre passaggi a livello. L’intervento permetterà, dunque, di riaprire il collegamento Palermo-Trapani, garantendo maggiori performance della rete e un’interconnessione più rapida. Se il tempo di percorrenza attuale sulla tratta Piraineto-Trapani è pari a 2h e 30’ (via Castelvetrano), grazie a quest’opera vengono recuperati fino a 50’ (via Milo). Il completamento del raddoppio del Passante di Palermo, inoltre, consente lo sviluppo di un servizio diretto, interamente con trazione elettrica, tra Palermo e Trapani.
Augusta, città della costa sudorientale della Sicilia, fondata nel 1232 dall’imperatore Federico II di Svevia a poca distanza dalle rovine di un’antica polis greca, Megara Hyblaea, ricostruita dopo il terremoto del Val di Noto del 1693, è stata fra le principali basi della Regia Marina durante la II Guerra mondiale e uno fra i porti di sbarco delle forze anglo-americane. Per l’importanza della sua area archeologica viene chiamata la “Pompei del Sud”, poiché è qui “congelata” la vita della città antica di Megara Hyblaea. Eppure, il comune della provincia di Siracusa dotato di due importanti porti e di una salina resta praticamente fuori da ogni contesto turistico e di valorizzazione a causa della viabilità obsoleta. Mira a risolvere disagi a residenti e turisti del borgo marinaro nonché ad apportare sicuri benefici commerciali ed economici alla città il progetto delle FS del Bypass e del collegamento ferroviario con il porto di Augusta. L’opera prevede la realizzazione di due interventi: il primo riguarda una variante di tracciato della Linea Messina – Siracusa, che bypassa il centro urbano di Augusta mentre il secondo riguarda una bretella ferroviaria che collega il nuovo parco ferroviario ubicato nel Porto di Augusta alla rete ferroviaria nazionale. È prevista inoltre la realizzazione di una nuova stazione localizzata fuori dal centro abitato. La variante di Augusta consente di eliminare le interferenze tra l’Infrastruttura Ferroviaria Nazionale ed il tessuto urbano della città, come ad es. la soppressione dei tre passaggi a livello esistenti, nonché si propone come un intervento di “riqualificazione ambientale” consentendo la piena fruizione e futura valorizzazione dell’area delle “Saline” che saranno “liberate” dal sedime ferroviario che attualmente le attraversa. Un altro vantaggio consiste nell’incremento dell’intermodalità ferro-navi e sviluppo del traffico merci con caratteristiche prestazionali in linea con gli standard di rete TEN-T.
Caltagirone, celebre per la produzione artigianale di ceramiche e per il suo centro storico dallo stile tardo-barocco è stata insignita del titolo di Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2002, è situata a cavallo tra la Sicilia orientale e centrale, affacciata com’è sulle due più grandi pianure dell’isola: quelle di Catania e di Gela. La tratta ferroviaria che la collega a Gela venne aperta nel 1979, per costituire una relazione diretta tra Catania e l’importante polo industriale di Gela, evitando il lungo e tortuoso itinerario via Siracusa e Ragusa. Caratterizzata da un consistente movimento di viaggiatori pendolari diretto al Polo petrolchimico, dall’8 maggio 2011 la tratta Caltagirone-Gela, al km 326+600, è stata interrotta a causa del crollo di un viadotto e da allora attende di essere ripristinata. In questo contesto appare fondamentale l’opera del Gruppo FS Italiane in merito al ripristino e ammodernamento della linea Caltagirone – Gela, finalizzato alla riattivazione della linea interessata dalla frana che ne ha determinato la temporanea chiusura. L’opera consiste nella realizzazione di un nuovo viadotto ferroviario fra Caltagirone e Gela, nella verifica e adeguamento delle opere civili e delle gallerie, nell’ammodernamento tecnologico del tratto di linea e nel miglioramento dell’accessibilità nella stazione di Niscemi. Obiettivo dell’intervento è garantire la continuità di viaggio fra Catania e Gela, consentendo l’accesso ai servizi ferroviari anche ai centri urbani di Niscemi e Gela.