Tempi di
percorrenza ridotti
Aumento della
capacità teorica
Standard tecnologici
più elevati
Investimenti
previsione
In totale
Tempi di
percorrenza ridotti
Aumento della
capacità teorica
Standard tecnologici
più elevati
Investimenti
previsione
In totale
Terra di rara bellezza, dove il mare incontra la montagna, la Liguria per conformazione geologica da sempre sfida il genio ingegneristico umano. Un nodo di così fondamentale importanza, sia dal punto di vista turistico che commerciale, non può che guardare al futuro e in questa direzione si muovono due nuove opere strategiche del Gruppo FS (Ferrovie dello Stato italiane). La prima, il raddoppio della linea internazionale Genova – Ventimiglia, gioca proprio su entrambi i fronti (collegamento passeggeri e merci), mentre la seconda, il Terzo Valico – Nodo di Genova, andrà a migliorare i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e dell’Europa. Vediamoli nel dettaglio.
Con un investimento di circa 2,5 mld di Euro, il progetto lavora su due obiettivi: potenziare i collegamenti sia passeggeri che merci e adottare standard più elevati di quelli attuali in termini di tecnologia e sicurezza. Rispetto al tracciato ora in esercizio della tratta tra Andora e Finale Ligure, verrà realizzato un raddoppio che si estenderà per circa 32 km (25 in galleria) e che andrà a impattare sulla fruibilità della linea internazionale Genova – Ventimiglia. I vantaggi sono duplici: aumentare la capacità teorica ammessa sulla tratta oggetto di raddoppio (dagli attuali 4 treni/h a 10 treni/h nei due sensi di marcia) e ridurre di conseguenza i tempi di percorrenza. La velocità massima prevista raggiungibile dai treni sarà di 200 km/h. Il progetto prevede anche la realizzazione del Piano Regolatore Generale della Stazione di Finale Ligure, cui si andranno ad aggiungere la realizzazione delle nuove stazioni di Albenga e Andora e delle fermate di Pietra Ligure, Borghetto Santo Spirito – Loano e Alassio (sotterranea).
Sostenibilità, ambiente e adeguamento tecnologico alle principali linee ferroviarie annunciate nel Libro Bianco dei Trasporti dell’UE: ecco i pilastri su cui poggia il progetto unico Terzo Valico – Nodo di Genova/Campasso per cui è previsto un investimento di 8,443 mld di Euro che vedrà la realizzazione della nuova linea Terzo Valico. Parte fondamentale del Core Corridor, TEN-T Reno-Alpi – il più importante asse europeo di collegamento da Nord a Sud su cui si muove il maggior volume di merci trasportate in Europa, attraversando i Paesi a più spiccata vocazione industriale (Paesi Bassi, Belgio, Germania, Svizzera e Italia), garantendo l’interazione tra il Mediterraneo con il Mare del Nord e i porti dell’Alto Tirreno con quelli del Nord Europa -il Terzo Valico consentirà di superare gli attuali ostacoli allo sviluppo del trasporto ferroviario tra Genova, Milano e Torino, con l’obiettivo di migliorare i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e dell’Europa.
Gli obiettivi posti dal Libro Bianco dei Trasporti dell’EU guardano al 2030 e al 2050 ponendo al centro dell’attenzione una sinergia fondamentale tra ambiente, sicurezza ed economia. Entro il 2030 dovrà essere trasferito dalla strada ai binari il 30% del traffico merci oltre i 300 km, percentuale che salirà al 50% nel 2050.
Le due linee ferroviarie attualmente esistenti sono la Linea dei Giovi, completata a metà dell’Ottocento, utilizzata dal traffico locale dei viaggiatori e, in misura minore, dal traffico merci, e la Linea Succursale dei Giovi, terminata agli inizi del secolo scorso, utilizzata anche dai viaggiatori a lunga percorrenza. La prima presenta problematiche di tracciato non indifferenti, con una pendenza del 35 per mille e una elevata tortuosità, nella seconda la pendenza scende al 17 per mille, ma ancora non è sufficiente. Il nuovo progetto la porterà a un massimo di 12,5 sia sulla linea che nelle interconnessioni.
Appare evidente da quanto evidenziato sopra, come le due linee ferroviarie esistenti, con caratteristiche inevitabilmente legate all’epoca della loro realizzazione, presentino standard tecnici non adeguati a quelli europei, limitando la possibilità di far viaggiare treni merci di dimensioni e peso elevati tra il porto di Genova e il Nord Europa. Con i suoi 53 km, di cui il 70% in galleria, la nuova linea interesserà 14 comuni nelle province di Genova e Alessandria. Mediante l’interconnessione di Voltri e il Bivio Fegino, sarà collegata a Sud con gli impianti ferroviari del Nodo di Genova nonché con i bacini portuali di Voltri e del Porto Storico di Genova e, dalla piana di Novi Ligure, alle linee esistenti Genova – Torino (per i flussi di traffico in direzione Torino e Novara – Sempione) e alla linea Tortona – Piacenza (per il traffico in direzione Milano – San Gottardo).
A partire dal Bivio Fegino e fino alla Piana di Novi, tranne un breve tratto allo scoperto nel comune di Arquata Scrivia, in corrispondenza di Libarna, la nuova linea si sviluppa in tre gallerie naturali (Galleria di Valico, Galleria Serravalle e Galleria Campasso) per poi correre allo scoperto fino alla galleria artificiale di Pozzolo e quindi svilupparsi, di nuovo all’aperto, fino all’innesto sulla già esistente linea Pozzolo – Tortona (itinerario per Milano). All’interno della Galleria Serravalle avremo le interconnessioni di Novi Ligure per realizzare il collegamento da e per Torino sull’attuale linea Genova – Torino. Nel lato Genova, invece, all’interno della galleria di Valico si dirameranno le interconnessioni di Voltri che consentiranno il collegamento diretto del Terzo Valico con la Bretella di Voltri e quindi con il porto di Voltri e la linea Genova – Ventimiglia.
Lunga 27 km con quattro finestre di accesso intermedio, la Galleria di Valico è senza dubbio l’opera più importante del progetto che si pone in linea con i più avanzati standard di sicurezza. I tratti in galleria saranno in gran parte realizzati in due gallerie a semplice binario affiancate e unite tra loro da collegamenti trasversali ogni 500 m in modo che ognuna possa servire da galleria di sicurezza per l’altra.
Le opere per il Terzo Valico andranno a comporre un progetto unico con gli interventi del Nodo di Genova relativi al potenziamento infrastrutturale Voltri-Brignole e all’ultimo miglio tra il Terzo Valico e il porto di Genova. L’unificazione è stata prevista con la legge “Sblocca Cantieri” 55/2019 di conversione del Decreto Legge 32/2019.
Il potenziamento infrastrutturale Voltri – Brignole si compone di due macrointerventi principali. Il primo, il “Sestuplicamento” della tratta Principe – Brignole, prevede il prolungamento delle gallerie esistenti C. Colombo e S. Tomaso per la creazione di un nuovo itinerario Genova Principe – Genova Brignole dedicato esclusivamente al traffico metropolitano-regionale.
Il secondo, invece, il “Quadruplicamento” della tratta Genova Voltri – Genova Sampierdarena, si svilupperà su quattro binari complessivi: due per il traffico metropolitano e regionale, sull’attuale tracciato della linea costiera, e due nuovi per i treni a lunga percorrenza (merci e viaggiatori) ottenuti con il completamento della Bretella di Voltri e il suo innesto nei pressi della stazione di Sampierdarena. E’ prevista la connessione diretta al Terzo Valico dei Giovi per i merci originari o destinati al Porto di Prà Voltri.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che nel 2030 i costi diretti dei danni alla salute causati dal cambiamento climatico si attesteranno su cifre importanti, attorno ai 2-4 miliardi di dollari. Ecco perché la tutela dell’ambiente e la sostenibilità delle nuove opere strategiche non possono che essere al centro di tutti i progetti portati avanti da FS. La governance della corretta realizzazione dei lavori sotto il profilo ambientale sarà affidata dall’Osservatorio Ambientale (OA), alla Commissione Speciale di Verifica dell’Impatto Ambientale e all’ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente).
Quattro i fronti di impegno per la salvaguardia ambientale. L’idrogeologia, in una terra che presenta già così tante criticità, è sicuramente un tema imprescindibile. Con il supporto delle Regioni Liguria e Piemonte, l’Osservatorio Ambientale ha dato vita a uno speciale Gruppo di Lavoro per studiare le sorgenti presenti e quelle a eventuale rischio isterilimento, definendo aggiustamenti e un monitoraggio costante della qualità dei punti d’acqua ante operam, in corso d’opera e post operam. Riciclare è la parola d’ordine, da qui la forte spinta al riuso dei materiali di scavo. Il materiale non classificato come rifiuto verrà in parte riutilizzato per la realizzazione delle opere della nuova linea e in parte destinato alla riqualificazione ambientale in particolare dei siti di cava non più attivi. Dove le condizioni logistiche lo permettono, sono stati previsti nastri trasportatori che fanno arrivare il materiale di scavo direttamente al sito da riqualificare, evitando il trasporto su gomma. Particolare attenzione è posta all’eventuale presenza di amianto. In caso di rinvenimento di amianto nel materiale di scavo è prevista l’attivazione di specifiche procedure, definite tramite il Protocollo di Gestione del Rischio Amianto per il Terzo Valico, redatto dal Gruppo di Lavoro Amianto dell’Osservatorio Ambientale e sottoscritto dalle Regioni Piemonte e Liguria e dalle Province di Alessandria e Genova. Infine, si è posta l’attenzione anche sulla mitigazione dell’impatto acustico realizzata, nelle tratte all’aperto della nuova linea, grazie all’inserimento di barriere fonoassorbenti/fonoriflettenti.
Il progetto Terzo Valico dei Giovi rappresenta un’opera all’avanguardia dal punto di vista della sostenibilità. Una volta in funzione, permetterà di diminuire del 33% i tempi di percorrenza sulla tratta Genova-Milano e, rispetto al tradizionale trasporto su gomma, si abbatteranno del 29% i consumi energetici e si ridurranno del 55% le emissioni di CO2 nell’atmosfera.